Jelousy

Ghost Trick

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    SPARK! Like a rocket
    Hyper's VITAMIN,
    Shayreen imnida ~ ♡ 」

    !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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    Anonymes!
    Sissel 'Black Cat':
    E comunque non ero geloso. Oh.
    Non ho motivo di esserlo. Non credi?
    Perché dovrei essere geloso? Mph.
    'Sissel' Yomiel:
    ..uh?

    No, infatti. Non lo eri.

    ... Ehi, Sissel?
    Sissel 'Black Cat':
    Ecco, appunto. Non lo ero.
    Si, beh... era soltanto per metterlo in chiaro. *guarda altrove*

    ...mh?
    'Sissel' Yomiel:
    Capisco.

    No, non importa.
    Sissel 'Black Cat':
    Non chiamarmi per poi dire che non importa!!
    Dimmelo! *si aggrappa a un lembo della giacca con le unghie e rimane a penzoloni a pochi centimetri da terra*
    'Sissel' Yomiel:
    Vuoi distruggermela?
    *prende Sissel con entrambe le mani, per poi accovacciarsi per terra, e lasciarlo lì*
    Sissel 'Black Cat':
    Qualcosa del genere. Adesso me lo dici?
    *fissa gli occhiali con l'espressione più accigliata che un gatto può permettersi.
    No. Non sperava che lo prendesse in braccio, invece che metterlo a terra. E chi la pensa diversamente si sbaglia, ecco.*
    'Sissel' Yomiel:
    No. Non te lo dico.
    *ma rimane alla sua altezza. Ha uno sguardo piuttosto freddo.
    O semplicemente, è offeso.*
    Sissel 'Black Cat':
    Oh... *mette il broncio e agita la coda.*
    Bene, ti assillerò fin quando non me lo dirai, sei stato avvertito! *prende a giocherellare con la cravatta bianca.
    Al diavolo il fatto che sia nervoso, freddo, imbronciato, tutto quello che vuole... tanto Sissel lo sa che qualsiasi cosa fosse, a un gatto vivo l'avrebbe detto immediatamente.
    E NON È GELOSIA, MA SEMPLICE REALISMO.*
    'Sissel' Yomiel:
    *ancora una volta, prova a staccarselo di dosso, e rimane a fissarlo. Proprio non capisce, eh? E' questo suo comportamento che lo porterà a restarsene muto.*

    L'ho dimenticato. Sei contento?
    *continua a fissarlo, alzando un sopracciglio*
    Sissel 'Black Cat':
    Tsk.
    *si lascia allontanare di proposito, sostenendo il suo sguardo, per poi soffiargli contro.
    Accidenti a lui e al suo maledetto carattere. Era lui che non voleva dirgli niente. E adesso Sissel doveva anche sentirsi in colpa?! Tsk... non aveva capito proprio niente. Sissel non si stava sentendo in colpa, ecco. Era tranquillissimo.*

    Molto. Almeno se non lo saprò io non lo saprà mai nessuno!
    *risponde in fretta, forse troppo in fretta per risultare credibile come risposta.
    Abbassa la coda, tanto se davvero l'ha dimenticato non c'è più nulla da fare, no?
    Perché in fondo si fida del fatto che Yomiel non gli menta...*
    'Sissel' Yomiel:
    Ti ho detto tante volte che non devi soffiare.
    *non cambia espressione, Yomiel; a differenza del gatto, sembra proprio un pezzo di ghiaccio.*

    Forse t'interesserà sapere che questa dovevo dirla solo a te.
    *si rialza, sembra che voglia andare via. Fa qualche passo, ma si ferma, curioso di conoscere la sua reazione.*
    Sissel 'Black Cat':
    *abbassa anche le orecchie, per riflesso incondizionato. Non sopporta di essere rimproverato... però se non avesse cercato di allontanarlo più volte, non gli avrebbe soffiato contro! È ingiusto che la colpa ricada solo su di lui. E la sua coda sembra pensarla come lui, visto che si rimette nervosamente in moto.*

    Certo, come no...
    *No, non si fida, non si sente in colpa o altro, d'accordo?! Non è né mortificato, né ha intenzione di andargli dietro! Non prova nessun desiderio di colmare quella minima distanza che Yomiel ha messo tra di loro! E quel minuscolo passo avanti che ha fatto era verso la porta! Non. Stava. Avvicinandosi. Chiaro?!*
    ...in fondo t'importa talmente tanto di me che potrei anche andarmene per sempre e non tornare, non ti cambierebbe niente...
    *mormora, tra sé* (Tanto senza di me sei più felice...).
    'Sissel' Yomiel:
    *brutta, bruttissima frase, è quella che ha sentito. Un brivido gli percorre la schiena, ma Yomiel resta immobile, di spalle.*

    Pensi davvero questo, /Sissel/?
    *enfatizza particolarmente il nome Sissel, nome che significa molto per il ragazzo. Come poteva pensare davvero in quel modo?
    Ma no, andiamo. E' impossibile. Il gatto sta mentendo, è chiaro.*
    Sissel 'Black Cat':
    *si pietrifica sul posto, Sissel.
    Abbassa la testa, senza rispondere, mentre qualcosa all'interno di sé comincia a fargli male. Molto male.
    Non è forse così?! Avanti, è così semplice. Dillo, Sissel. Dì che la pensi così, dì che è la verità... che non stai mentendo! Perché esitare...? Sai anche tu che è vero, allora dillo.*

    ...non lo so.
    *risposta molto stupida. Non vuole che Yomiel si faccia l'idea sbagliata, non vuole complicare le cose ancora più di così... perché ha paura. Trema la sua voce, così come il suo corpicino accenna a un leggero tremore.
    La verità è che ha paura che sia /sul serio/ così, ha davvero paura di non contare niente... paura... di essere soltanto una ruota di scorta. In fondo... è solo un gatto. Solo un gatto senza neanche più la vita. Cosa può mai contare un misero, piccolo, animaletto inutile come lui? Non sarebbe sorpreso se anche Yomiel preferisse qualcun'altro a lui.
    No, non sarebbe sorpreso... solo tanto, tanto triste... come quando era ancora un semplice randagio, abitante abusivo di quel parco...*
    'Sissel' Yomiel:
    *abbassa lo sguardo. Non era la risposta che si aspettava, in verità. E' un colpo tremendo, quello che ha subito. E' vero, forse non è il massimo, come persona, forse non è neanche fatto per stare con qualcuno. Ma come poteva... essere.. così?*

    Sissel. *Ogni volta che pronuncia quel nome, anche Yomiel sembra cedere. Trema, quel nome, tra le sue labbra.*

    Sissel, *ancora* lo sai?
    Tu lo sai, perché ti ho dato quel nome?
    Non è vero, Sissel?

    *ancora non si muove, da quella posizione. In piedi, continua a dargli le spalle.*
    Sissel 'Black Cat':
    *Non ci riesce, non può resistere ancora a lungo. Ogni parola recepita dalle sue orecchie è un'ulteriore prova che quello che sta facendo è orribile.
    Ha una voglia assurda di piangere. Di piangere fino ad esaurire le lacrime, ma non può farlo. Non ha neanche il coraggio di avvicinarsi e chiedere scusa.
    Eppure... quanto vorrebbe farlo... raggiungerlo, strusciarsi contro le sue caviglie... ma come può farlo, conoscendo il dolore che gli stava causando?*

    Sì...
    *trema ancora la sua voce, e a capo chino, coda e orecchie basse, cerca di superare la paura; cammina lentamente verso il suo padrone. Che altro può fare, se non sperare che lo perdoni?*
    Io... lo so. *è un sussurro il suo, perché non ha il coraggio di parlare a voce alta, come non ha il coraggio di avanzare ancora oltre il punto in cui si trova. Così continua a parlare alle spalle di Yomiel, seduto in terra, sperando che gli rivolga almeno uno sguardo...*

    ...non volevo...
    *ha gli occhi lucidi, ma nessuna lacrima. È un gatto in fondo... non gli è permesso piangere.*
    'Sissel' Yomiel:
    *si! In fondo, la speranza non era mai andata via. Spesso Yomiel aveva confermato, che Sissel era una parte importante di se. Si, in quel momento aveva avuto paura, paura del suo stesso comportamento. Non diverso dal solito, ovvio, ma forse... è stato /eccessivamente duro/, con quel povero cucciolo; ma anche Sissel ha fatto la sua parte, hanno esagerato entrambi.

    Ma non lo ascolta, rimane a fissare il pavimento.*

    ...

    E si volta, d'un tratto; velocemente, torna alla sua altezza. Sbatte le ginocchia, si, ma non sente nulla, se non dentro di se. E non può resistere dal prenderlo in braccio, per stringerlo forte.*

    Vuoi saperlo, vuoi saperlo davvero, Sissel?
    Sissel 'Black Cat':
    *Avevano dimostrato entrambi troppo orgoglio, lui per primo.
    Aveva rischiato grosso.
    Aveva rischiato di perdere l'unica persona che gli fosse stato accanto da sempre.
    Aveva rischiato di infliggergli un dolore ancora più forte di quanto non ne avesse ancora provato... e pensandoci, forse l'aveva già fatto.
    A quella riflessione, il senso di colpa che lo invade è ancora più forte.
    Non era quello che voleva... lui gli si era avvicinato, all'inizio... con l'intenzione di scusarsi per essersi comportato da geloso, perché sapeva che quell'atteggiamento, probabilmente, lo avrebbe urtato.
    Ma l'orgoglio aveva preso il sopravvento e le cose... gli erano sfuggite dalle zampe.

    E adesso... non gli rispondeva. Fissava il pavimento senza degnarlo di uno sguardo. E per un momento Sissel crede davvero di aver perso tutto. Per un istante crede sul serio che sia tutto finito... a causa sua.*

    ...scusa...
    *Non ha il tempo di aggiungere altro. Non ha il tempo di realizzare ciò che è accaduto che si sente sollevare... e incredibilmente, i suoi timori sembrano svanire.
    Una volta riconosciuto il calore che lo avvolge, le braccia che lo stringono, l'unica cosa che riesce a fare è aggrapparcisi. Tenersi stretto a lui con tutte le sue forze.
    Trema, Sissel. Trema tra le braccia del suo padrone e miagola.
    Miagola finalmente sollevato. Il solo trovarsi in quella posizione, gli fa credere che Yomiel l'abbia perdonato.

    Non riesce a parlare. Miagola soltanto, e annuisce. Vuole sapere tutto. Vuole che Yomiel gli parli, vuole che gli dica ogni cosa. L'unica cosa che vuole, in quel momento, è sapere che il suo padrone tiene a lui quanto Sissel tiene a Yomiel.*
    'Sissel' Yomiel:
    *E' ferito, impossibile negarlo. Come se, ancora una volta, ogni cosa gli fosse stata strappata via. Come se avesse ricevuto un'altra violenta pugnalata.
    Yomiel rimane sul pavimento, con /il/ gatto tra le braccia; non è uno qualunque. Quel gatto è Sissel. La sua unica speranza di sopravvivere, che non gli avrebbe mai voltato le spalle.

    Passano i minuti, ed è ancora lì, immobile. Niente e nessuno potrà strapparglielo di mano, Sissel.
    La paura sembra essere svanita. La fiducia c'era sempre stata, ma mai, come in quel momento, si era spaventato. E gli occhi lucidi, sotto i suoi occhiali, confermano.

    La voce di Yomiel continua a tremare, dividendo ogni parola da un lungo respiro.*

    ... Perché ... avrei dovuto sostituirti?

    *Nessun'altro gatto avrebbe potuto farlo stare meglio. Nessun'altro avrebbe potuto capirlo.*

    Questo, questo volevo dirti, Sissel.
    *sussurra, nell'abbraccio, e continua a tremare.
    Non avrebbe potuto dirglielo, in quello stato. Sissel era troppo... arrabbiato, forse.*
    Sissel 'Black Cat':
    *Aveva combinato davvero un bel macello, per essere soltanto un gatto. Decisamente, nessuno avrebbe saputo fare di meglio; ironicamente parlando.
    Ma in fondo... lui non era un gatto qualunque... e il suo non era un padrone qualunque... perché non ci aveva mai pensato?

    Era stato lui ad accogliere la sua preghiera. Era stato Yomiel a prendersi cura di lui, a dargli un nome, a dargli una ragione per vivere... a donargli affetto.
    Si poteva dire che solo grazie a Yomiel, quel piccolo ammasso di pelo nero aveva cominciato sul serio a /vivere/.

    Continua a stringersi nel suo abbraccio. Ad aggrapparsi ai suoi indumenti, a supplicarlo con quei semplici gesti, di non lasciarlo andare. Non in quel momento... e magari, neanche più avanti nel tempo.

    Le parole di Yomiel, in quel momento, sono come un getto d'acqua fredda in pieno volto nella pesante caluria estiva: quanto di più bello avesse potuto aspettarsi.

    Per 10 anni non si era mai perso d'animo, aveva tentato in ogni modo di renderlo felice, aveva fatto di tutto per lui, e anche se alla fine aveva pensato di non esserci riuscito, in quel preciso istante tutti i suoi dubbi sono svaniti. Lui significa qualcosa per Yomiel, adesso ne è certo.*

    Io... avevo paura. *confessa* Paura di non essere abbastanza.
    *affonda nel suo abbraccio consolatore, il micio, e dice finalmente addio ai suoi timori*

    Grazie... Grazie, Yomiel.

    *Sì. Lui significa molto, per Yomiel.
    E quello in cui si trova, è il posto migliore a cui potesse ambire: tra le sue braccia e al suo fianco. Per sempre.*
     
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